Sul nuovo fuorigioco abbiamo letto e ascoltato mille opinioni ricavadone occhi pallati e idee confuse, come il Fantozzi che seguiva tutti i dibattiti pre-elettorali. Non è stavolta colpa dei vituperati giornalisti, ma della follia IFAB (l"International Board: cioè la commissione a 8 membri, 4 di nomina FIFA e 4 delle federazioni britanniche, preposta alle regole del calcio e alle loro modifiche) operativa dallo scorso primo luglio. Non trovando il coraggio di abolire totalmente il fuorigioco, nel nome di una imprecisata e imprecisabile "tradizione" (furono più coraggiosi nel 1926, quando i difendenti utili a rendere non punibile la posizione passarono da tre a due), si prova a depotenziarlo con due effetti deleteri: rendere impossibile la vita degli arbitri e ampliare il margine di discrezionalità "politica" nella gestione di una situazione o di una partita. Per capire di cosa stiamo parlando abbeveriamoci direttamente alla fonte FIFA, cone soprattutto la sua. Una lettura istruttiva, anche perché supportata da disegni molto chiari. E visto che ci sono calciatori di serie A che ancora oggi chiedono chiedono di fischiare il fuorigioco per un passaggio ricevuto da rimessa laterale, vale la regola del maestro Manzi: non è mai troppo tardi... Ma veniamo alla serie A al via e al modo in cui Nicchi e il designatore Braschi (all"ultima stagione possibile in questo ruolo: situazione che dovrebbe renderlo meno "attento" nei confronti dei soliti noti, anche se non ci giureremmo) dovranno gestire la vicenda. Partiamo dalla nuova interpretazione, che toglie la punibilità automatica del passaggio di Tizio diretto al compagno Caio in fuorigioco. In pratica la posizione di Caio diventa punibile solo se il pallone gli arriva senza essere stato toccato volontariamente dal difensore Sempronio. Ma cosa vuole dire volontariamente? Spazzare il pallone, svirgolandolo e rimettendo in gioco l"attaccante in fuorigioco, oppure opporsi in qualche modo (ma sempre "volontariamente") al passaggio di Tizio magari sfiorando la sfera con la tibia? Siamo all"interpretazione dell"interpretazione, con risposte non univoche nelle varie nazioni leader (e nessuna dalla FIFA). Ma attenzione! Per far sì che Caio venga rimesso in gioco dalla deviazione volontaria di Sempronio, bisogna che la sua posizione sia da considerarsi passiva. Passiva non rispetto al gioco, ma rispetto a Sempronio. Quindi Caio non deve andare verso la palla, ma nemmeno deve essere in grado di disturbare Sempronio standogli troppo vicino. Tutto come prima, invece, per quanto riguarda attività e passività, per Caio e il portiere avversario. Conclusione? Il guardalinee, magari a 30 metri di distanza, dovrà in un nanosecondo valutare: 1) Le posizioni di fuorigioco di uno o più attaccanti; 2) La loro eventuale passività rispetto allo sviluppo del gioco; 3) Il momento in cui parte il passaggio; 4) L"eventuale intervento del difensore; 5) La volontarietà dell"intervento del difensore; 6) La passività della posizione di uno o più attaccanti rispetto al difensore. Sei, come minimo (gli attaccanti coinvolti possono essere più di uno) valutazioni importanti e spesso impossibili in mezzo a un clima intimidatorio. Sarà un caso, ma in questa stagione torneranno la moviola alla Domenica Sportiva (la tolse Massimo De Luca) e il "Processo", anche se non più di Biscardi, chissà se ancora con il mitico "moviolone". La moviola non mancherà nemmeno a Mediaset e a Sky. Solo gli arbitri e i guardalinee, cioè gli imputati a prescindere, ne dovranno fare a meno. Teniamo per la fine la considerazione più importante: con questa cervellotica interpretazione sarà molto più facile decidere i risultati e i campionati a tavolino, perché nella maggior parte dei casi nemmeno la millesima moviola riuscirebbe a dare un responso credibile.
Twitter @StefanoOlivari