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Il Paris Saint Germain da eliminare

Redazione

11 aprile 2014

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L'Atletico Madrid dimostra che le idee possono far arrivare in alto almeno quanto i soldi, i nomi delle 16 qualificate agli ottavi di Champions League (12 nei primi 16 posti della classifica mondiale dei club più ricchi) dimostrano invece che alla lunga il rango si può comprare. Insomma, Montanelli era un fenomeno ma purtroppo i fatti separati dalla opinioni non esistono. Di sicuro mezza Europa se ne sta ampiamente fregando sia del fair play finanziario dell'UEFA sia di una pulizia almeno formale dei bilanci. Dopo avere analizzato i conti degli ultimi 2 anni, la UEFA ha infatti individuato almeno 60 società con sponsorizzazioni gonfiate e quindi false. Non perché siano falsi i soldi messi in campo, ma perché le aziende sponsor sono quasi sempre riconducibili agli azionisti di maggioranza del club. Oltre al facile esempio del Paris Saint Germain c'è insomma molto altro, a partire dal Manchester City, da mezza Russia e mezza Turchia. Quasi tutte quelle realtà che esaltiamo perché più 'vitali' e 'proiettate nel futuro'. Bisogna sottolineare che nessun club italiano, e stiamo parlando di realtà abituate ad ogni artificio contabile, è stato messo fra i 'cattivi' che nelle prossime settimane si dovranno giustificare, segno che al di là del disfattismo di default alla fine anche il mitico 'estero', dove fanno regolarmente tutto meglio, è popolato da cialtroni e farabutti. Ragionamento inevitabile, se vogliamo parlare di legalità. Se invece vogliamo regalare un sogno a tutti e parlare di sport, bisogna ribadire che il fair play finanziario in un mondo di tutti onesti è quasi peggio di quello in un mondo di disonesti, perché tende a cristallizzare le posizioni di dominanza, soprattutto su base nazionale. Di certo, finché le regole sono queste, sarebbe giusto che il PSG avesse lo stesso trattamento di 'sfavore' (leggere: esclusione dell'Europa) riservato a Besiktas, Malaga, Partizan Belgrado e a poche altre. Conclusione? Possiamo anche piangere per il ranking che scende e per la tristezza della serie A, ma siamo in competizione con chi usa carte truccate. Un po' come sedersi al tavolo da poker con un baro e poi sorprendersi se ha sempre come minimo in mano un full. Ma Platini il PSG (e quindi a ruota le altre grandi) non avrà mai il coraggio di toccarlo, anche se dall'anno prossimo l'UEFA non dovrebbe essere più un suo problema. Paradossale e molto calcistico che nei quarti di finale abbia fatto 'giustizia' proprio il Chelsea, cioè il PSG di 10 anni fa, che adesso in semifinale se la vedrà con l'opposto culturale del PSG, cioè l'incredibile Atletico di Simeone.

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