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Ferrari, Aston Martin e il caso Cardile© Ferrari

Ferrari, Aston Martin e il caso Cardile

Dopo una battaglia legale tra i due team, il Tribunale di Modena ha dato ragione alla scuderia di Maranello, con l’ex Dt Cardile che potrà cominciare a lavorare con Aston Martin a partire dal prossimo 18 Luglio

Un vero e proprio braccio di ferro, conclusosi in Tribunale. L’ex Dt Ferrari Enrico Cardile potrà iniziare a lavorare con l’Aston Martin a partire dal prossimo 18 Luglio, e non da Lunedì 3 Marzo in concomitanza con l’arrivo di Adrian Newey, come auspicava il team di proprietà di Lawrence Stroll. A sancirlo è stato il Tribunale di Modena, chiamato in causa dalla Ferrari in merito a un possibile mancato rispetto del periodo di gardening leave (il periodo retribuito di riposo forzato previsto dal regolamento per proteggere l’azienda con cui il dipendente ha lavorato fino all’addio, evitando così eventuali fughe di notizie o di segreti industriali verso la nuova squadra) ad opera del 49enne tecnico toscano, che giusto lo scorso 8 Luglio aveva lasciato la scuderia di Maranello. Bisogna dire che in un primo momento Ferrari e Aston Martin avevano anche trovato un’intesa in merito al periodo di gardening leave previsto per Cardile (con il team inglese che aveva annunciato che a partire dall’inizio del 2025 il 49enne tecnico toscano avrebbe potuto iniziare a lavorare all’interno della squadra). Nell’ultimo mese però (come riferito da Fulvio Solms in un articolo uscito qualche giorno fa sul sito del Corriere dello Sport) l’accordo raggiunto tra le due squadre è improvvisamente tornato in discussione, costringendo la scuderia di Maranello a presentare l’istanza in Tribunale, e con gli avvocati di Aston Martin intenzionati a garantire a Cardile la possibilità di poter lavorare già da ora all’interno del team inglese nella sua nuova mansione di Chief Technical Officer al fianco di Adrian Newey.

Lunedì 3 Marzo è dunque andata in scena l’udienza decisiva presso il Tribunale di Modena, all’interno della quale è emerso che in realtà Cardile stava già collaborando con Aston Martin nonostante fosse ancora all’interno del periodo di gardening leave, violando così quell’impegno di non concorrenza (il gardening leave per l’appunto) assunto a favore di Ferrari, e alla base dell’istanza presentata in Tribunale nelle scorse settimane dalla scuderia di Maranello. Alla luce dei fatti emersi, il Tribunale di Modena ha così imposto a Cardile di cessare ogni forma di contatto con Aston Martin fino al prossimo 18 Luglio (accogliendo così la richiesta Ferrari) in modo da rispettare almeno un anno di gardening leave. Solo a partire dal 18 Luglio, dunque, il 49enne tecnico toscano potrà unirsi al team inglese di proprietà di Lawrence Stroll, consapevole del fatto che con questi quattro mesi rimanenti di gardening leave non solo non potrà dare alcun reale contributo al miglioramento della monoposto 2025, ma arriverà di fatto in ritardo nella stesura del progetto relativo alle monoposto 2026 (che sulla carta Cardile avrebbe dovuto seguire al fianco del Genio Adrian Newey).

Una vicenda, quella relativa alla collaborazione anticipata di Cardile con Aston Martin, che torna a porre la luce dei riflettori sulla regolamentazione del gardening leave. Se è vero che attualmente è fissato in un periodo di 6-9 mesi (che può arrivare anche a 12 mesi nel caso di un ruolo particolarmente di spicco, come ad esempio quello occupato da Cardile in Ferrari), è altrettanto vero però che (come ci insegna la vicenda in oggetto) mancano di fatto i controlli per verificare che il gardening leave venga effettivamente rispettato. Elemento, questo, che dovrebbe venir preso in carico dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) per garantire un’applicazione onesta e al contempo rigorosa del regolamento sportivo.

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