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Il 2024 di Max Verstappen© FIA/DPPI via Getty Images

Il 2024 di Max Verstappen

In un’intervista rilasciata a Erik van Haren e pubblicata in esclusiva dalla testata olandese “De Telegraaf” il quattro volte campione del mondo olandese ha affrontato quanto occorsogli nel corso della stagione, soffermandosi poi sulle prospettive 2025

31 dicembre

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La battaglia interna in Red Bull e l’importanza della vittoria nelle prime gare

Una stagione complicata fin dalle prime gare. Se in pista il 2024 per la Red Bull era iniziato sulla falsa riga della passata stagione grazie alla vittoria di quattro delle prime cinque gare (Bahrain, Arabia Saudita, Giappone e Cina) ad opera di Verstappen, dietro le quinte il caso Horner (con il Team Principal accusato di aver assunto un comportamento inappropriato nei confronti di una dipendente) aveva finito con lo spaccare la squadra.

Già nella prima gara di campionato in Bahrain era possibile osservare pubblicamente come la squadra al suo interno fosse divisa in due fazioni: quella thailandese pro Horner (con il patron Chalerm Yoovidhya presentatosi in occasione della gara affiancando sia in griglia di partenza che nel post gara il 50enne Team Principal inglese e la moglie Geri Halliwell), e quella anti Horner, costituita dal management austriaco della scuderia (non presente in Bahrain), da Helmut Marko (che avrebbe festeggiato l’esito vittorioso del Gp assieme al progettista Adrian Newey, e comunque lontano da Horner e dal patron thailandese Yoovidhya) e dalla famiglia Verstappen.

Sempre in Bahrain matura lo strappo (poi parzialmente risanato nel corso della stagione) tra Christian Horner e Jos Verstappen, il quale viene fotografato dal giornalista dell'Equipe Frederic Ferret a colloquio con il Team Principal Mercedes Toto Wolff (alimentando così i gossip che avrebbero voluto Max Verstappen dal 2025 in Mercedes al posto di Hamilton e al fianco di George Russell), e che in un’intervista rilasciata al Daily Mail, sostiene che Horner sta facendo la vittima mentre invece è l’unico che sta creando dei problemi, aggiungendo inoltre che finché resterà nella sua posizione ci sarà tensione, con il team che rischia seriamente di spaccarsi.

Una volta che la squadra approda a Gedda più disunita che mai in vista del secondo Gp stagionale in Arabia Saudita, Max Verstappen nei limiti del possibile prova a fare da paciere, rispondendo ai giornalisti presenti che la sua intenzione è quella di rimanere in Red Bull fino al termine del contratto (in scadenza a fine 2028) e che solo alcuni eventi pazzi potrebbero portarlo a cambiare idea. Anche Horner prova in qualche modo a calmare l’ambiente, incontrando il manager di Max Verstappen, Raymond Vermeulen, in un weekend che vede assente Jos Verstappen per via della sua partecipazione al Rallye de Hannut.
Se alla vigilia delle prove libere i media britannici riportano la notizia della sospensione (con mantenimento dello stipendio) della dipendente che aveva denunciato Horner, nel corso di un’intervista rilasciata poco prima delle qualifiche all’emittente austriaca ÖRF Helmut Marko annuncia addirittura una sua possibile sospensione a partire dalla successiva gara di campionato in Australia ad opera del team Red Bull per via di un’indagine interna in merito a una fuga di notizie relativa al caso Horner.

Max Verstappen non esita subito a difendere l’ottantenne ex pilota di Graz, sottolineando ai microfoni di Sky Sport F1 quanto Helmut Marko sia una parte importante della squadra, una persona chiave, e al contempo quanto sia importante per lui la sua presenza all’interno della squadra, affermando che un suo eventuale addio potrebbe essere una di quelle cose pazze che potrebbero spingerlo a lasciare la Red Bull. Emergerà, infatti, pochi giorni dopo il Gp dell’Arabia Saudita, che all’interno del contratto del campione olandese con la Red Bull è presente una clausola d’uscita (ignorata inizialmente sia da Chris Horner che dal patron thailandese Yoovidhya) inserita da Helmut Marko (come Director del team austriaco al pari di Horner) in accordo con la famiglia Verstappen secondo la quale in caso di addio alla Red Bull da parte di Marko il pilota di Hasselt sarebbe libero automaticamente di accasarsi altrove (clausola poi rimossa lo scorso Luglio nel momento in cui le due parti si sono definitivamente riavvicinate).

Non è quindi un caso se nel vertice svolto Sabato 9 Marzo (a poche ore dal Gp dell’Arabia Saudita) al termine del colloquio con il responsabile dell’area Sport della multinazionale austriaca Oliver Mintzlaff, Helmut Marko ai microfoni di Sky Deutschland annuncia che continuerà a lavorare con Red Bull.

Proprio la situazione legata alla crisi interna vissuta dalla Red Bull con il possibile allontanamento di Helmut Marko (risoltasi poi prontamente, con il rapporto tra Horner e Marko tornato decisamente più sereno) è stato il primo argomento dell’intervista rilasciata da Max Verstappen a De Telegraaf, con il campione del mondo olandese che a distanza di nove mesi ha ribadito una volta di più la propria posizione. "Penso di aver indicato chiaramente cosa pensavo al riguardo. Penso anche che fosse importante dirlo allora. E lo intendevo anch'io. Non era un bluff. E lo sanno anche all’interno della squadra. Avevo qualche dubbio sul mio futuro alla Red Bull in quella fase? Ebbene, la sensazione non era del tutto chiara al 100%. C'erano molte cose da fare. Ma d'altra parte non credo che, se qualcosa va storto, si possa dire subito: me ne vado. Non sono cablato in questo modo.”

Tornando a parlare del Mondiale 2024, è chiaro come quelle quattro vittorie nelle prime cinque gare di campionato siano state fondamentali per la vittoria del quarto titolo iridato ad opera di Verstappen. “Quando c’erano molti disordini all’interno della squadra, avevamo ancora la macchina più veloce. E anche questa è una buona cosa. Altrimenti sarebbe diventato molto più difficile per tutti. Dalla gara di Miami all'inizio di maggio, ci sono state pochissime gare in cui ho avuto la macchina più veloce. Sono orgoglioso di come come squadra abbiamo affrontato le partite difficili e spesso ne abbiamo tratto il massimo”.

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