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In un’intervista rilasciata a Erik van Haren e pubblicata in esclusiva dalla testata olandese “De Telegraaf” il quattro volte campione del mondo olandese ha affrontato quanto occorsogli nel corso della stagione, soffermandosi poi sulle prospettive 2025
©Motorsport Images
In una stagione che ha visto la McLaren tornare ad aggiudicarsi dopo 26 anni di astinenza il titolo costruttori, non c’è dubbio che un momento focale sia rappresentato dal Gp di Miami, con la prima vittoria in Formula 1 di Lando Norris. Al termine della gara disputata sul Miami International Autodrome, Norris (quarto con 83 punti ex aequo con il ferrarista Sainz) accusava un ritardo di 53 punti da Max Verstappen (primo con 136 punti). Nonostante da quel momento in poi la McLaren sarebbe stata su buona parte delle piste la monoposto da battere in virtù di una MCL38 capace di esaltarsi con le mescole più dure portate da Pirelli, la Classifica Piloti al termine dell’ultimo Gp di campionato ad Abu Dhabi ha visto Lando Norris chiudere in seconda posizione, staccato di ben 63 punti da Max Verstappen. Il tutto nonostante sia in Belgio che in Brasile Verstappen abbia anche dovuto sostituire la propria power unit. Come spiegare questo rendimento così costante, nonostante le difficoltà emerse nel corso sopratutto della parte centrale di campionato, con il campione olandese tornato a vincere in Brasile e in Qatar dopo un digiuno durato durato dieci gare? "Ho imparato molto dalla mia esperienza quest'anno. Mantieni la calma, non spingere le cose, comunica bene con la squadra e continua a lavorare duro. Questo è il nocciolo della questione per me. Nel 2021 c’era molta più pressione per me e per la squadra. Poi abbiamo gareggiato contro la Mercedes, una squadra che era stata dominante per così tanto tempo, e per la prima volta ho potuto competere per un campionato. Lewis Hamilton e io finimmo primo e secondo quasi ogni gara. Allora sarebbe potuta andare in entrambi i modi. Quest’anno potrebbe esserci stato un po’ più di drammaticità attorno alla squadra, ma dal punto di vista sportivo è stato un po’ più stressante”.
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