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Il 25enne pilota inglese si aggiudica il Gp d’Australia precedendo la Red Bull di Verstappen e le Mercedes di Russell e di Antonelli. Gara positiva per Albon (Williams), Stroll (Aston Martin) e Hulkenberg (Sauber). Ferrari: Leclerc ottavo, Hamilton decimo
Giornata da dimenticare in casa Ferrari alla luce dell’ottavo posto di Charles Leclerc (sopra raffigurato) e del decimo posto di Lewis Hamilton. Una prestazione a dir poco inconsistente, quella ad opera della scuderia di Maranello: non solo la SF-25 non è mai stata in grado di emulare il passo gara di McLaren, così come in parte anche di Mercedes e Red Bull, ma anche le strategie hanno lasciato a desiderare nel momento in cui la squadra era chiamata a deliberare quale decisione prendere nell’ultima parte di gara non appena ha ripreso a piovere con maggiore intensità sul finire del 44°giro. Se Norris, Albon, Antonelli e Albon si sono fermati prontamente ai box per montare un set di gomme intermedie, la scuderia di Maranello non ha saputo cogliere la giusta tempistica, che (se ben sfruttata) avrebbe consentito a uno (o a entrambi i piloti) di poter salire sul podio. Invece sia Leclerc che Hamilton in accordo con la squadra hanno preferito rimanere in pista con le gomme dure, ipotizzando si trattasse di uno scroscio di minima durata. Cosa che alla fine non si è minimamente rivelato, cosicchè mentre un po' tutte le altre monoposto rientravano ai box (a cominciare da Verstappen) nel corso del 46°giro, le due Rosse (passate improvvisamente in testa alla gara dopo i vari pit stop) restavano fuori sotto il diluvio, con Leclerc autore anche di un testacoda. Solo nel 47°giro in regime di Safety Car (dopo il doppio incidente occorso a Lawson e a Bortoleto) i due piloti della Rossa sono rientrati tardivamente ai box per effettuare in contemporanea la sosta, con Hamilton tornato in pista in nona posizione e Leclerc in decima. Se il pilota monegasco una volta ripresa la gara ha immediatamente superato Hamilton (52°Giro) e Gasly (54°Giro) chiudendo in ottava posizione, Hamilton dopo aver superato il pilota francese dell’Alpine ha subito nel corso dell’ultimo giro il sorpasso ad opera della McLaren di Piastri, chiudendo così in decima posizione.
Se al termine della gara il Team Principal Ferrari Frederic Vasseur ai microfoni di Sky ha ammesso con il senno di poi che a posteriori entrambi i piloti avrebbero dovuto fermarsi un giro prima al pari di Verstappen, Hamilton via radio parlando con il suo nuovo ingegnere di pista Ricciardo Adami non ha nascosto come sia stata persa una grande occasione.
Al termine della gara nel consueto ring delle interviste il campione inglese (nell’ammettere che l’adattamento ancora provvisorio alla nuova monoposto possa averlo penalizzato in condizioni climatiche così complicate come quelle occorse in gara) è però convinto del fatto che sia in qualifica così come in gara lui e la squadra non siano riusciti ad estrarre le prestazioni dalla vettura, non ritenendo che il distacco reale nei confronti della McLaren così come dei principali avversari sia quello emerso al termine della gara odierna.
Leclerc invece, ai microfoni di Mara Sangiorgio (Sky) nelle consuete interviste rilasciate al termine della gara non ha nascosto come quella odierna sia stata una gara difficile e che assieme alla squadra stanno provando a risolvere quella problematica che vede le varie monoposto della scuderia di Maranello (SF-25 compresa) fare fatica in condizioni di pista umida.
In merito poi alla strategia sbagliata nel finale di gara Leclerc non ha esitato ad assumersi la piena e totale responsabilità, affermando che l’errore maggiore in cui con la squadra hanno perso tante posizione è stato il suo testacoda in uscita da curva 11 senza il quale sarebbe stato al quarto o al terzo posto.
Una presa di posizione (quella del pilota monegasco) assolutamente rispettabile perché dimostra quanto Charles ami la Ferrari, ma al contempo ingiusta perché aldilà del suo errore è evidente come (oltre ai limiti prestazionali emersi nel corso della gara) anche l’errata strategia (con il rientro ritardato di entrambi i piloti nel corso del 47°giro) abbia contato molto sul risultato finale. Viene quasi da chiedersi, semmai, perché in quel frangente la scuderia di Maranello non abbia provato a diversificare la strategia. Certo, sia Leclerc che Hamilton vengono visti entrambi come primi piloti, per cui presumibilmente né Lewis né Charles avrebbero sperimentato una strategia che avrebbe potuto favorire potenzialmente l’altro. Detto questo, però, è chiaro che senza la diversificazione della propria strategia oggi la Ferrari ha perso un potenziale podio (o alla peggio un quarto posto) che (in attesa di poter verificare l’effettiva potenzialità della SF-25 su un circuito più tecnico dell’Albert Park, quale potrebbe essere quello della prossima gara a Shanghai o della gara successiva in Giappone a Suzuka) sarebbe sicuramente stato utile per la squadra in un weekend che ha visto la netta supremazia tecnica della McLaren.
In vista, quindi, della prossima gara di campionato in Cina, la Ferrari dovrà quindi ripartire dalle performance viste nella giornata di venerdì (ottenute, si sussurra, abbassando forse più del previsto la monoposto a terra) con l’auspicio di poter avere delle risposte più confortanti rispetto a quelle emerse in terra australiana.
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